Stefano Maschietti - 03-10-2005
Risposta del Prof. G(M) a recenti "chiarimenti sul precariato scolastico"
Ringrazio il "collega" Rinaldo Dal Mas per le osservazioni critiche che ha avuto la pazienza e la cortesia di rivolgere alle posizioni di ADACO, e in particolare al sottoscritto che le aveva liberamente e "faziosamente" rielaborate in un pubblico intervento.
Sulla mia faziosità come dargli torto: difendo un legittimo interesse che si è costituito in associazione, a che fine nascondermi tra nuvole di pelosa imparzialità o mettermi a dar lezioni su come ci si apparecchi al miglior convivio degli "uomini di sinistra"? Provo tanto religioso rispetto per le idee di uguaglianza, di fairness e per la loro più sottile versione socialdemocratica, da non autoattribuirmi certo l'etichetta di "uomo di sinistra", o il diritto di salire in cattedra e di sedere al tavolo della giusta causa. Sono un peccatore: "non nominare la sinistra e l'uguaglianza invano" mi comanda di pensare un bizzarro daimon, repubblicano-machiavellico, rigoroso ed esiliato. Raccolgo quindi con onore la definizione di "fazioso", ringraziando Dal Mas di non averla accompagnata con ulteriori considerazioni sul compagno che sbaglia. Io sto dalla parte "populare" e delle "buone leggi", il Dal Mas crede veramente di far onore alla stella polare dell'uguaglianza civile, con le sue parole?
Cercherò di mostrare il contrario, intanto chiedendogli di indicare dove mai io abbia considerato solo "giovani" i Sissini, nel mio intervento. Sono un adolescente di 34 anni e ne avevo 28 quando mi iscrissi all'ultimo Concorso Ordinario, attivato dall'allora Ministro Berlinguer. Felicitazioni quindi per gli "splendidi 40" di Chi nel 1999 aveva sicuramente età e titoli per battersi ad armi pari con altri liberi candidati!
Nel mio intervento ho parlato della "giovanile leggerezza" di coloro che, per iscriversi alla Siss, dovrebbero aver raggiunto la maggiore età che non giustifica più l'ignoranza delle leggi: così funziona uno Stato di Diritto. Dal Mas conosce la legge che tuttora regola il percorso formativo Siss? Essa prepara al Concorso Pubblico, e non conferisce alcun diritto all'inserimento in una Graduatoria di Merito, che è prevista esclusivamente dalla legge istitutiva del concorso stesso, sulla base dell'art. 97 di quella Costituzione che ci divertiamo a definire antifascista e repubblicana solo quando ci fa comodo, per ghettizzare gli altri.
Tali sono le leggi vigenti: a chi non garbano è concessa la libertà di lottare per avere un Legiferatore migliore, mentre dovrebbe essere rigorosamente respinta la pretesa di un Riparatore paraistituzionale della legge da cui sono maturati qualificati interessi. Mi chiedo infatti quale idea di fair lawmaker il Dal Mas abbia in mente: se una repubblicana, Egli dovrebbe allora dedurre da ovvi principi che la quota del 50% di posti assegnata alla GM scaturita da un Concorso Pubblico, lungi da un "privilegio", come la va definendo Lui servendosi dei termini giuridici con l'insofferente pressappochismo che userebbe un maturando nei giorni della rituale occupazione dell'edificio scolastico, rappresenta la storica versione tutta italica e nostrana di un rugoso e precario spirito della solidarietà e del "volemosebbene". Ad ogni modo, al di là delle fandonie che sono oramai divenute merce comune persino in quel dibattito parlamentare dove sarebbe d'uopo la conoscenza delle fonti (e le si sente pronunciare da gente tutt'altro che di sinistra, caro Dal Mas), la legge fissa la decadenza di una GM nel preciso momento che, a seguito di un'identica procedura concorsuale nazionale con bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore una nuova GM (legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 1, comma 4; GU del 10 maggio 1999, n. 107).
Ringrazio il "collega" Rinaldo Dal Mas per le osservazioni critiche che ha avuto la pazienza e la cortesia di rivolgere alle posizioni di ADACO, e in particolare al sottoscritto che le aveva liberamente e "faziosamente" rielaborate in un pubblico intervento.
Sulla mia faziosità come dargli torto: difendo un legittimo interesse che si è costituito in associazione, a che fine nascondermi tra nuvole di pelosa imparzialità o mettermi a dar lezioni su come ci si apparecchi al miglior convivio degli "uomini di sinistra"? Provo tanto religioso rispetto per le idee di uguaglianza, di fairness e per la loro più sottile versione socialdemocratica, da non autoattribuirmi certo l'etichetta di "uomo di sinistra", o il diritto di salire in cattedra e di sedere al tavolo della giusta causa. Sono un peccatore: "non nominare la sinistra e l'uguaglianza invano" mi comanda di pensare un bizzarro daimon, repubblicano-machiavellico, rigoroso ed esiliato. Raccolgo quindi con onore la definizione di "fazioso", ringraziando Dal Mas di non averla accompagnata con ulteriori considerazioni sul compagno che sbaglia. Io sto dalla parte "populare" e delle "buone leggi", il Dal Mas crede veramente di far onore alla stella polare dell'uguaglianza civile, con le sue parole?
Cercherò di mostrare il contrario, intanto chiedendogli di indicare dove mai io abbia considerato solo "giovani" i Sissini, nel mio intervento. Sono un adolescente di 34 anni e ne avevo 28 quando mi iscrissi all'ultimo Concorso Ordinario, attivato dall'allora Ministro Berlinguer. Felicitazioni quindi per gli "splendidi 40" di Chi nel 1999 aveva sicuramente età e titoli per battersi ad armi pari con altri liberi candidati!
Nel mio intervento ho parlato della "giovanile leggerezza" di coloro che, per iscriversi alla Siss, dovrebbero aver raggiunto la maggiore età che non giustifica più l'ignoranza delle leggi: così funziona uno Stato di Diritto. Dal Mas conosce la legge che tuttora regola il percorso formativo Siss? Essa prepara al Concorso Pubblico, e non conferisce alcun diritto all'inserimento in una Graduatoria di Merito, che è prevista esclusivamente dalla legge istitutiva del concorso stesso, sulla base dell'art. 97 di quella Costituzione che ci divertiamo a definire antifascista e repubblicana solo quando ci fa comodo, per ghettizzare gli altri.
Tali sono le leggi vigenti: a chi non garbano è concessa la libertà di lottare per avere un Legiferatore migliore, mentre dovrebbe essere rigorosamente respinta la pretesa di un Riparatore paraistituzionale della legge da cui sono maturati qualificati interessi. Mi chiedo infatti quale idea di fair lawmaker il Dal Mas abbia in mente: se una repubblicana, Egli dovrebbe allora dedurre da ovvi principi che la quota del 50% di posti assegnata alla GM scaturita da un Concorso Pubblico, lungi da un "privilegio", come la va definendo Lui servendosi dei termini giuridici con l'insofferente pressappochismo che userebbe un maturando nei giorni della rituale occupazione dell'edificio scolastico, rappresenta la storica versione tutta italica e nostrana di un rugoso e precario spirito della solidarietà e del "volemosebbene". Ad ogni modo, al di là delle fandonie che sono oramai divenute merce comune persino in quel dibattito parlamentare dove sarebbe d'uopo la conoscenza delle fonti (e le si sente pronunciare da gente tutt'altro che di sinistra, caro Dal Mas), la legge fissa la decadenza di una GM nel preciso momento che, a seguito di un'identica procedura concorsuale nazionale con bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore una nuova GM (legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 1, comma 4; GU del 10 maggio 1999, n. 107).